Un manufatto in totale simbiosi con lo strepitoso contesto mediterraneo in cui esso sorgeva, questo immaginavo sin dal principio. Sin dal principio immaginavo un volume abitativo senza alcun “confine” preciso tra “il dentro e il fuori”. Uno spazio dove le persone potessero camminare scalze, tra ambienti bianchi, blu. Un luogo realizzato con le miriadi di essenze naturali tipiche del mirabile paesaggio mediterraneo, un luogo nel luogo. Immaginavo morbidi drappeggi bianchi svolazzare lenti al tramonto. Immaginavo un involucro che contenesse i colori del mare, del sole, delle boungaville e degli oleandri, una casa aperta al profumo degli eucalipti e dei gelsomini in primavera, e a quello del rosmarino e dell’alloro in inverno.
Immaginavo un volume bianco che, in punta di piedi, con gentilezza ed armonia, chiedesse in prestito un piccolo spazio al magnifico paesaggio mediterraneo
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