Il Verde Verticale: Applicazioni e recenti sperimentazioni
Fiori variopinti, piante impreziosiscono vette e facciate di case e grattacieli. La città acquisisce così un aspetto futuristico e antico al tempo stesso, in cui è preponderante il legame diretto con la natura. Quando non è possibile allestirli per le strade, i giardini vengono realizzati sugli stessi palazzi, grazie alla tecnica del verde verticale. Resistente al fuoco ed economica, l’erba cinge gli edifici in un abbraccio al pari di un morbido mantello, creando un rivestimento spesso pochi centimetri.
La texture è diversa, a seconda della specie utilizzata: microterme e macroterme; le prime, come le graminacee, si adeguano ad un clima mite, mentre le altre non tollerano le temperature gelide. In entrambi i casi, affinché crescano sono sufficienti acqua, ossigeno e anidride carbonica, per il principio della fotosintesi. Le essenze vegetali vengono collocate su un pannello di polipropilene riciclato e su un duplice strato di feltro sintetico, in modo che le radici restino in superficie per non danneggiare la struttura portante. A seconda sia della specie sia della tipologia dispositiva, si ottengono così particolari effetti cromatici e disegni, come in un vero e proprio giardino. Leggero e agevole, il muro vegetale, realizzato tramite il verde verticale, può essere applicato su qualsiasi edificio, a prescindere dalle dimensioni e dall’altezza, perché pesa meno di 30 kg a metro quadro. Il botanico Patrick Le Blanc è il pioniere nel settore: ha firmato i progetti di varie opere dagli Stati Uniti alla Francia. La sua oasis D’Aboukir a Parigi, ad esempio, è un inno alla biodiversità, con cui ha riqualificato un antico palazzo, installando una facciata ricca di piante diverse e lussureggianti; esperimento replicato anche a San Francisco con la DrewSchool.
Come si applica il verde verticale?
Per realizzare un prato o un giardino, adoperando la tecnica del verde verticale, occorre seguire determinati passaggi. Tramite zanche sono ancorate all’edificio una struttura portante metallica e un supporto che funge da camera d’aria per l’isolamento termico-acustico degli ambienti. In alternativa, possono essere utilizzate piccole tavole inerbite, da collocare su un’ossatura in alluminio. Di seguito, si stendono un telo in PVC e un rivestimento in cartonfeltro: il primo rende impermeabile gli strati precedenti; l’altro regola il sistema di irrigazione, diffondendo in modo omogeneo l’acqua. Circa 30 piante per metro quadro sono poi disposte su vari livelli dell’ultimo pannello, in modo da creare scenografie dal forte impatto visivo ed estetico; in alcuni casi vengono inseriti direttamente i semi grazie alle tecniche botaniche spiegate poc’anzi. La manutenzione va eseguita circa 4 volte l’anno a seconda delle specie, mentre un procedimento automatico consente di innaffiarle con la frequenza prestabilita, senza spiacevoli e fastidiosi disguidi. I vantaggi sono molteplici soprattutto per il benessere psico-fisico e per l’impatto sul territorio: il verde verticale migliora la qualità dell’aria, filtrando le sostanze inquinanti e depurando l’acqua piovana; regola la temperatura, poiché assorbe calore con l’evapotraspirazione e valorizza maggiormente gli edifici, aumentandone la quotazione nel mercato immobiliare. La natura adesso abbraccia i palazzi.